Alberto

Scrivere di sé, non è mai un esercizio semplice. Molte persone, arrivate alla mia età, addirittura pensano seriamente di scrivere un libro per narrare le proprie “malefatte”.. scherzo ovviamente. La mia storia non è un libro (anche se a dirla tutta mi accarezza l’idea) ma non sarà neppure un messaggio modello Whatsapp.

Sono nato nel 1964 a Torino, il conto degli anni fatelo voi.. qualcuno più giovane potrebbe pensare, ma cosa avrà da raccontare questo vecchietto? Vecchietto un c…o mi verrebbe da dire, ma ai più giovani vorrei dare un messaggio.. Quelli che voi considerate “vecchietti” ci sono solo passati prima di voi e credetemi.. il tempo passa cosi in fretta che non fai in tempo a dare del vecchio a me che c’è già qualcuno che lo da a te.

Bene, torniamo al punto, nasco in una famiglia “normale” genitori grandi lavoratori ed esempio di grandissima rettitudine. Papà operaio e mamma casalinga prima e operaia poi, non si navigava nell’oro, ma non mancava nulla.

Ho imparato ben presto il valore del denaro ed ho capito che se nella vita vuoi ottenere qualcosa devi combattere per averla…

Gli anni 70 e 80 erano anni di grandissime speranze, anni in cui si viveva e si respirava il vero miracolo italiano, nonostante i momenti di crisi ciclica il “mindset” era positivo ed orientato ad un futuro di grande prosperità, ovviamente le mie sono considerazioni postume poiché all’epoca la mia priorità, diciamo, era più che altro orientata all’esplorazione dello sconosciuto mondo delle donne.

Diplomato in 6 anni, come perito in elettronica industriale nell’84 dopo l’iscrizione in università, capisco che non è lo studio ad attrarre la mia attenzione… (per lo meno allora)

Nell’attesa mi rimbocco le maniche, faccio il venditore porta a porta, riparo autoradio, insomma mi do da fare per non rimanere con le tasche vuote…

L’86 è l’anno del militare… Sono stato orgogliosamente bersagliere ed ho ritrovato nel corpo quei valori che sentivo già miei… Ora, quando fai il militare o la naja (termine con cui veniva volgarmente definito il servizio di leva obbligatorio) quello ti sembra l’anno più di merda della tua vita… Dopo 20 anni quando invece ne hai 40 e ti rendi conto di essere finito in una ruota del criceto, ricordi quell’anno come l’anno delle grandi gesta dell’eroe…

Il servizio militare, soprattutto se prestato in un corpo speciale delimita un confine, prima sei un ragazzino, poi diventi uomo, impari a tue spese il principio dell’azione – reazione, ti adatti al compromesso, ma non solo, apprendi, se sei un pizzico sveglio, alcune di quelle che oggi vengono comunemente chiamate SOFT SKILLS e che sono le capacità che nel mondo del lavoro di oggi sono maggiormente riconosciute… Va anche detto che qualcuno non riesce mai ad uscire dallo schema “tu mi dici cosa devo fare e io lo faccio”

Ad ogni modo congedato nell’Aprile del 1987 entro immediatamente nel mondo del lavoro, intendo quello vero con lo stipendio il 27 del mese: il capo, il titolare, il figlio del titolare e il collega che ti guarda di storto perché teme che gli porterai via la promozione o l’aumento.. che cagata. Lavoravo in un’azienda dell’indotto Automotive ed in particolare una eccellenza per ciò che riguarda la nascente elettronica di bordo ma gli uffici erano praticamente in uno scantinato, ricordo che in inverno non riuscivo a vedere la luce.. entravo al lavoro che era buio ed uscivo che era buio.. Quanto era bella la naja.

Di inverni al buio ne passai solo uno perché nell’88 venni contattato da una multinazionale la Hewlett Packard. Qualcuno penserà… che botta di culo. Forse si, ma entrare nella “grande famiglia di HP” non è stato così semplice, dovetti sostenere cinque colloqui.

Dei 28 anni che seguirono potrei scriverne un paio di libri, tante gioie e anche qualche delusione, ma complessivamente una grande scuola di professione e di vita.

Nel 2009 quando in HP molte cose stavano cambiando ed i bocconi amari erano spesso molti di più di quelli dolci decisi di confrontarmi con il mondo della imprenditoria unendo la mia passione per la subacquea alle competenze sviluppate in molti anni passati a fare il consulente, il manager ed il venditore. “COSTRUISCI IL TUO PIANO B” non si sa mai.

Nel 2016 lasciai definitivamente HP che nel frattempo in seguito a numerose acquisizioni, accorpamenti e spin-off non somigliava più neanche lontanamente alla “famiglia” dell’88. Non fu una scelta facile e l’impatto psicologico, che avevo sottovalutato, nell’immediato fu decisamente pesante. Una nuova sfida, un cambiamento importante da gestire, un nuovo me, da reinventare.

Forte delle esperienze maturate in tanti anni, iniziai parallelamente alla mia attività a cimentarmi in attività di consulenza alle PMI, portando sempre come modello di approccio aziendale l’attitudine al cambiamento per poter competere in un mondo economico in costante evoluzione.

Nel 2017 decisi poi di affiliarmi come indipendente ad una società che opera nel mondo dei programmi di fidelizzazione per le piccole medie imprese, ho così scoperto il mondo del network marketing. So che qualcuno rabbrividisce di fronte alle parole “network marketing” e per dirla tutta qualcuno ha addirittura sentenziato: ma come ti sei ridotto… Non ti biasimo se anche tu la pensi così, ma prima di dare giudizi, bisognerebbe capire bene cosa c’è dietro le quinte, ed io ho scoperto che esiste un mondo meraviglioso, un mondo che tutti vorremmo esistesse nel mondo del lavoro, un mondo il cui fulcro è basato sulla meritocrazia.

Penso di aver dato uno spaccato di me ripercorrendo alcune delle fasi della mia storia personale e professionale. In un mondo di veloci cambiamenti vedo ancora troppe persone avvinghiate a modelli che non esistono più o che verranno spazzati via a breve, persone che vorrebbero cambiare ma non hanno gli strumenti per farlo.