Imprese di successo

Se hai letto qualcosa di me, già sai che nel mio excursus professionale, mi sono occupato di marketing e vendite, di consulenza e management, ora non voglio incensarmi, non sono il più figo ma magari non sono neppure l’ultimo pirla.

Da diversi anni ormai, mi confronto con imprenditori delle più disparate categorie, e mi rincresce un pochino dirlo ma la stragrande maggioranza non mi sembra preparato alle sfide del XXI secolo. In particolare le PMI Italiane, salvo in alcuni sporadici casi, sono in grande sofferenza. Mi rincresce dirlo ma, nella stragrande maggioranza dei casi il problema risiede proprio in una scarsa capacità imprenditoriale, lo so che fa male sentirsi dire queste cose ma a volte per guarire è necessario ingoiare una pillola amara.

Mettiamo un punto fermo: GUADAGNIAMO IN BASE AL VALORE CHE PORTIAMO AI NOSTRI CLIENTI.

Se sei d’accordo, con questa definizione e non stai guadagnando, vuol dire che o non porti valore o il tuo valore non è sufficientemente percepito. Inutile lamentarsi: Il governo, le tasse e tutte quelle altre balle sono solo scuse che ci raccontiamo quando non vogliamo prenderci la responsabilità delle nostre azioni.

Del resto si chiama impresa perché è un impresa, fosse stato facile si sarebbe chiamata facile, e se ci rifletti bene che era un impresa lo sapevi.

Ora vediamo un po quali sono i nodi da sciogliere… In Italia ci sono oggi quasi cinque milioni di partite iva, di queste circa il 90% sono imprese che contano meno di dieci dipendenti, oltre la metà sono imprese di una singola persona e fare impresa da soli è davvero molto difficile… io ne so qualcosa.

Il tessuto micro-imprenditoriale Italiano si sviluppa floridamente fra gli anni 50 e 70 un periodo in cui bastava avere il coraggio di buttarsi e si faceva il grano, molte di quelle imprese hanno determinato il vero miracolo Italiano ed alcune hanno anche fatto il salto a grandi industrie… Poi le generazioni cambiano, i tempi cambiano ma il modello di impresa non si adatta ai cambiamenti e iniziano i problemi. Flussi di cassa ridotti al lumicino, scarsa innovazione, difficoltà a competere in un mercato allargato…

Ora che tu sia un falegname, un ristoratore, un tornitore o un ristoratore un meccanico o qualsiasi altra cosa tu sia ci sono due concetti che dovrebbero essere stampati nella tua mente se vuoi far campare la tua impresa nel XXI secolo: INNOVAZIONE E MARKETING.

Adesso stai pensando eccone un altro che vuole insegnarmi come guadagnare la pagnotta… NO… Fai pure di testa tua, non è un problema mio.

Molte aziende nascono già con un piede nella fossa, sono quelle che nascono da ex dipendenti che diventati bravi a fare una determinata cosa si mettono in proprio e fanno concorrenza al loro ex datore di lavoro…utilizzando come unica leva il prezzo.

Non solo fanno male a se stessi, ma fanno male al mercato: i prezzi al consumo scendono e poi sono i primi a lamentarsi che non riescono a tirare fine mese, pensano di essere diventati imprenditori ma sono solo diventati dipendenti della loro partita iva e mentre prima lavoravano 8 ore al giorno adesso nel lavorano 16… Conosci qualcuno?

Poi ci sono le imprese di seconda e terza generazione… quelle che ABBIAMO SEMPRE FATTO COSI! E anche quando i risultati vanno a picco non riescono a darsene una spiegazione, no anzi è colpa dei cinesi, del governo, delle banche, degli extracomunitari, dei dipendenti, dei sindacati…

INNOVAZIONE E MARKETING! Tradotto in linguaggio da pane e salame fai qualcosa che porta valore ai tuoi clienti e fallo sapere a quante più persone possibile. Sono stato un po duro lo so, ma ogni tanto un cazzotto nello stomaco apre gli occhi…

Io qualche soluzione innovativa ce la avrei, ma l’obiettivo non è spiattellartela qui sul sito… In realtà il mio obiettivo è continuare a crescere, continuare a confrontarmi con altri imprenditori, trovare insieme soluzioni alternative utilizzare strumenti per aumentare la competitività creando sinergie di impresa.

Se ti va, vai nella sezione contatti e scrivimi le tue considerazioni, chissà forse esistono possibilità che non avevi considerato o di cui non eri a conoscenza che potrebbero fare la differenza.